Hitchcock: Mentre giravo Psycho la Paramount mi fece fare un torso di gomma per la scena della doccia. Quando ci conficcavi un coltello, spruzzava fuori il sangue. Ah, era una meraviglia! Ma io non l’ho usato. Era troppo semplice.
Truffaut: Psycho è un film sperimentale?.
Hitchcock: Forse. Ma la mia più grande soddisfazione è che il film ha avuto un effetto sul pubblico, ed era la cosa alla quale tenevo di più. La psicologia del soggetto mi importa poco, dei personaggi anche, quello che mi importa è che il montaggio dei pezzi del film, la fotografia, la colonna sonora e tutto ciò che è puramente tecnico possano far urlare il pubblico. Credo sia una grande soddisfazione per noi utilizzare l’arte cinematografica per creare una emozione di massa. E con Psycho ci siamo riusciti. Non è un messaggio che ha incuriosito il pubblico. Non è una grande interpretazione che lo ha sconvolto. Non è un romanzo molto apprezzato che l’ha avvinto. Quello che ha commosso il pubblico, è stato il film puro. E per questo il mio orgoglio per Psycho sta nel fatto che è un film che appartiene a noi registi più di tutti i film che ho girato. Per me fa lo stesso se pensano che si tratti di un piccolo o di un grande film. Non ho iniziato a farlo con l’idea di girare un film importante. Ho pensato che potevo divertirmi facendo un’esperienza. […] In un film di questo tipo è la macchina da presa che fa tutto il lavoro. Ben inteso, non ha necessariamente tutti i critici dalla sua parte perché i critici non si interessano che al soggetto. Bisogna progettare il film come Shakespeare costruiva le sue commedie: per il pubblico…