IV- Adamo peccò contro Dio, e fu “condannato a morte”; ma prima ancora peccò contro l’Umanità: perché rifiutò di congiungersi con Eva. Il nostro Progenitore – lo attesta sant’ Agostino –, non ebbe in Eden nessun contatto “naturale” con la sua consorte. Dio gliel’aveva agghindata come una sposa (Genesi, 2, 22), pronta alle gioie del talamo: ma il Primo Uomo si voltò altrove, a guardare le figure. Adamo era frigido.
E allora noi, prima ancora che la sua Colpa, scontiamo evidentemente la sua molle, fredda e acerba virilità.
Adamo possedeva bene un sesso visibile, ma, secondo la quasi totalità degli interpreti di Genesi, non gli sarebbe servito a molto, se non avesse assaggiato il Pomo Proibito.
Esplicitamente scrisse Enghelberto Kluepfel, nel 1769: “prima del peccato Adamo era senza appetiti carnali“. Lo ribadì Kierkegaard : “se Adamo non avesse peccato, il Sessuale non sarebbe mai esistito come impulso”. E molto prima di lui, i Padri della Chiesa ne erano sicuri.
Gibbon compendia, così, le loro certezze:
“Era loro opinione favorita, che se Adamo si fosse conservato obbediente al Creatore, sarebbe vissuto per sempre in uno stato di verginale purità, e che qualche innocuo metodo vegetativo avrebbe potuto popolare il Paradiso di una razza di esseri innocenti e immortali”. Per Bar Cepha, vescovo di Siria, il genere umano, senza Peccato, si sarebbe propagato per germinazione, o comunque “senza amplesso”: come avviene, affermò, per “certe specie di vermi e di zanzare, che si moltiplicano a quel modo”.
Agostino era convinto che il peccato originale avesse snaturato l’atto sessuale, rendendolo, dopo la Caduta, violento e osceno.
Sostenne (De Civitate Dei, XIV, 26), che, prima della gran Disubbidienza, “Adamo avrebbe potuto fecondare Eva senza toglierle la verginità“; un paragrafo che scioccò fisiologi provetti ma anche pensatori illuminati, come Pierre Bayle. Agostino certificò anche, con l’autorità che gli era propria, che le parti genitali di Adamo, pudenda “son diventate solo col Peccato”.
A proposito di questi misteriosi organi riproduttivi Hartnack (altra scoperta che devo al meraviglioso libro di Antonello Gerbi, Il peccato di Adamo ed Eva), commentò: “Resta oscuro, se e in che modo funzionassero nello stato primitivo”.
V- Tutto il mondo è stato consegnato da Dio ai diavoli, dall’ultimo giorno della creazione fino all’avvento di Gesù: lo credono i cristiani. Per colpa di Adamo e di sua moglie.
Essi non sapevano che cos’era il Male e sono stati puniti come se lo avessero saputo. “Siamo eredi dei loro peccati, non della loro conoscenza”, ammette Herbert George Wells.
Nel 1930, Eugen Georg (Verschollene Multuren) riportò questo teatro di ignude marionette alle dimensioni di Tragedia che meritava. Sostenne, non senza buoni argomenti, che l’Atto Proibito dei nostri Progenitori altro non fu se non un aborrito e contronatura crimine d’incesto: poiché “Eva era stata tratta dal corpo d’Adamo”, e quindi “era figlia d’Adamo”.
È pur vero che avendo Iddio creato un numero così ridotto d’Esseri Umani (due), il Genere nostro solo da una tale aberrazione poteva scaturire. In questo caso, cacciarli dal Paradiso Terrestre per un “reato” come questo parrebbe, a un laico, pura cattiveria.
VI- Suscita poi qualche dubbio legittimo la spietatezza con la quale fu trattata Eva. Ella cedette per prima, è vero, alle lusinghe del Serpente tentatore, ma il Giudice Supremo che l’espulse da Eden non tenne alcun conto di una serie, fondata, di attenuanti. La Prima Donna non aveva ricevuto personalmente l’ordine da Dio, di non mangiare il frutto dell’Albero della Conoscenza. Il Comando era stato dato a Adamo (Genesi, 2, 17), quando era solo al mondo. Eva sapeva di questa proibizione solo per sentito dire, come “chiacchiera” fatta col marito: e i mariti, si sa, ne dicono, alle mogli, di bugie.
VII- Si dice che il racconto di Genesi non sia falso, ma infantile, a bella posta, perché la Bibbia si rivolge a Uomini che sono ancora bambini, e Dio parla a loro come può parlare un Padre ai propri figlioletti insistenti e curiosi di sapere “come sono nati”. Così è il racconto della Creazione, così il racconto dell’Eden e della Cacciata: una fiaba che narra di bambini (Adamo, Eva) ad altri bambini (i nostri antenati, fino al Novecento), che non apprezzerebbero nessuna precisione scientifica.
D’altronde, il Padreterno non poteva – né agli Uomini, né a Mosè – rispondere alla domanda: “come siamo nati?”, con la Verità, ossia: “lo capirete quando sarete Adulti, cioè: Morti”.
[in copertina: Dio giudica Adamo, di William Blake]